mercoledì 28 marzo 2012

Impossible is what?

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Cari ragazzi...
Lo scorso anno... eh già, lo so che "dello scorso anno ce ne dobbiamo scordare", che qualcuno lo ha definito una "favola" (cui poi sarebbe seguito l'odierno "risveglio") e qualcun altro un "miracolo"... e difatti un miracolo fu: ma di volontà, di determinazione, di spirito di Squadra. Un miracolo quindi, rinnovabile e reiterabile per poco che si riescano a trovare le motivazioni profonde che portano a quello scatto di volontà, a quel ritrovare in fondo a se stessi una determinazione senza tentennamenti, uno spirito di Squadra senza debolezze. Un miracolo propiziato da allenamenti mirati al conseguimento di un obbiettivo da tutti condiviso e da tutti sentito come impegno personale e comune, al di là del ruolo giocato da ciascuno, coach o giocatore, "star" o "panchinaro".
E il miracolo si è concretizzato con il contributo dato da ciascuno, con il supplire da parte dei compagni di Squadra alle normali defaillances che inevitabilmente nel corso di una partita e a maggior ragione di un campionato intero possono sopravvenire, appannando la lucidità, lo scatto, la concentrazione anche dei giocatori ritenuti più bravi ed affidabili. Raoul Giannoni, lo scorso anno, seppe dosare con amorevole cura ed intelligenza le presenze sul parquet, sicuramente privilegiando gli atleti più dotati e talentuosi, ma senza mai "scaricare" una "seconda linea" che poi, quando chiamata a dare il proprio contributo, si comportò in modo esemplare. Questo, solo questo il "segreto" che è alla base del "miracolo": la Squadra sempre tutta in campo, a prescindere dal numero stampigliato sulla maglia di chi in campo c'era anche fisicamente.
Ora di partite ne rimangono quattro... la matematica, ce lo ricorda Mauro, ancora non ci condanna. Vediamo che a condannarci non sia la mancanza di fede. Ai "miracoli" ci si deve anche credere, soprattutto quando a compierli siete stati voi.
Forza ragazzi.



P.S. Colgo l'occasione per rinnovare a Massimo Bonaccorsi gli auguri di buon e proficuo lavoro nel suo nuovo incarico di  Direttore Sportivo della Libertas... la sua nomina è sicuramente indice di una volontà da parte della Società di migliorare non solo i risultati (che nonostante tutto ancora contano, nello sport) ma anche i rapporti con i genitori dei ragazzi, visti anche come persone con cui si può e si deve dialogare e non solo come "contribuenti" o "autisti"... speriamo che a tale importante incarico corrisponda anche un giusto "peso" a livello decisionale.

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