lunedì 23 gennaio 2012

Il comunicato del Presidente



Come forse già è noto a tutti i lettori di questo blog l’eco del malcontento ormai diffuso tra i genitori dei ragazzi (e che si esprime prevalentemente su Basket Café) è giunto finalmente alle sensibili orecchie dei massimi rappresentanti della Società, tant’è che sul sito ufficiale è comparso il seguente comunicato del Presidente della Libertas, Giovanni Pardini:
Comunicato del presidente Giovanni Pardini
Sono abituato ormai ad affrontare situazioni ben più difficili ma onestamente rimango stupito rispetto a quello che sento dire in merito alle critiche sulla società che mi onoro di rappresentare. Comprendo sicuramente che spesso coloro che non sono dentro alla Libertas non sanno esattamente tutte le questioni, ma parlare con superficialità credo che sia un danno per tutti.

Ricordo che due anni e mezzo fa sono stato chiamato dall'amico Massimo Giusti , dimessosi dopo alcuni mesi , che mi pregò di dare una mano alla Liburnia Libertas perché c'erano diversi problemi da risolvere , dopo averci pensato un po' decisi di prendermi la massima responsabilità trovando purtroppo una situazione strutturalmente deficitaria ma, come è mia consuetudine non perdendomi di coraggio, attraverso la mia esperienza gestionale e amministrativa, le mie relazioni sociali, rinnovando totalmente il consiglio direttivo con nuovi amici ho avviato un percorso di risanamento ineludibile che prevede il mantenimento degli impegni con tutti coloro che collaborano o che hanno rapporti con la Società. Devo dire che grazie ad alcuni amici imprenditori che ringrazio, alla famiglia D'Alesio, a coloro che ogni giorno danno una mano in Libertas non solo la situazione è sotto controllo ma presenta tutti i presupposti per un presente ed un futuro positivo .
Innegabili alcuni risultati importanti quali il record di iscritti nel minibasket, i successi di partecipazione nei nostri Tornei Boris e D'Alesio, sul versante agonistico con i nostri giovani convocati in nazionale come Giovanni Lenti e altri ragazzi promettenti che si sono distinti nella nostra prima squadra come Artioli, Pasquinelli, Caparrini e Tellini.
Mi dispiace dover sentire ricordare le stagioni gloriose di Boris e altri storici personaggi della Libertas, magari poi ci si dimenticano le stagioni dei fallimenti economici societari e delle sinergie, ma quello che forse non si è capito è che con la Liburnia Libertas è iniziata un'altra stagione che guarda avanti, una società che deve tener di conto degli equilibri amministrativi e gestionali, che deve sicuramente migliorare l'organizzazione, gli aspetti logistici e tecnici, la programmazione, che ha bisogno di persone che remino tutte nella stessa direzione. Coloro che non hanno capito questo percorso che stiamo pazientemente costruendo vuol dire che ancora tendono a vivere di ricordi o peggio a sopravvivere insieme ai fantasmi del passato.

Ritengo, al di là delle valutazioni che si possono dare circa i contenuti di questo Comunicato, che il semplice fatto che il Presidente si sia sentito in dovere d’intervenire in prima persona sia da considerarsi positivo.  Ritengo inoltre doveroso tentare di proseguire quest’abbozzo di dialogo a distanza e quindi, pur senza nutrire alcuna pretesa né ambizione di rappresentare in alcun modo altri che non me stesso, vorrei cogliere l’occasione per illustrare alcuni motivi del profondo malessere che stiamo vivendo nella nostra qualità di “genitori-tifosi-sostenitori” della Libertas Liburnia, proprio prendendo spunto dalle parole del Presidente.
A mio avviso il punto su cui ruota tutta la questione è infatti rappresentato dal percorso di risanamento ineludibile cui il Presidente fa riferimento. E che ha preso il via da poco meno di un anno, attraverso la ricerca di introiti diversi da quelli fino allora in auge (versamenti dei genitori e sponsorizzazioni). L’attuale Consiglio sta quindi tentando, sul modello del Don Bosco, di valorizzare i più dotati e futuribili tra  giocatori in vista di ricavarne (tra parametri e cartellini) un nuovo cespite di entrate. Tale meccanismo sembra al momento destinato a scattare proprio in concomitanza con il passaggio dai Campionati “per annata” ai Campionati che accorpano più annate, ma non si può escludere che in futuro tale impostazione venga anticipata. Significativo al riguardo il seguente paragrafo “Innegabili alcuni risultati importanti quali il record di iscritti nel minibasket, i successi di partecipazione nei nostri Tornei Boris e D'Alesio, sul versante agonistico con i nostri giovani convocati in nazionale come Giovanni Lenti e altri ragazzi promettenti che si sono distinti nella nostra prima squadra come Artioli, Pasquinelli, Caparrini e Tellini” che ho voluto riproporre per evidenziare come vengano menzionate le positive performances individuali piuttosto che i successi ottenuti collettivamente (e che tuttavia ritengo abbiano avuto non poca influenza sul tanto e giustamente enfatizzato record di iscritti al minibasket).
Proprio qui risiede, io credo, Il nodo della questione: quale soddisfazione, al di là di una generica contentezza, dovrebbero mai provare quanti non si chiamano né Lenti, né Artioli, né Pasquinelli, né Caparrini, né Tellini? E che tuttavia, allo stesso titolo di questi ultimi, versano puntualmente le loro quote? In altre parole, se la Società antepone la necessità di valorizzare alcuni giocatori all’ottenimento di risultati “di Squadra”, come ci si può aspettare che i genitori dei “non inclusi” siano soddisfatti? Ora, considerato che le fin troppo ovvie risposte “valorizzare alcuni giocatori non significa sacrificare gli altri” o "la valorizzazione degli individui non pregiudica i risultati del gruppo" finora non hanno trovato alcun riscontro in campo, con conseguente crollo del morale dei giocatori e dello “spirito di Squadra”, le domande che mi pongo e che pongo all'attenzione di noi tutti sono:

“Era proprio questa (la cosiddetta "donboschizzazione") l’unica via percorribile?”
“C’è qualcosa che si può fare adesso per rimediare all’incrinatura creatasi nel rapporto di fiducia tra Società e genitori? E quale priorità viene assegnata dalla Società alla ricerca di una soluzione a tale problema?”

1 commento:

  1. La risposta alla tua prima domanda è già stata data a luglio quando al rientro da Caserta è spuntata l'idea sconcertante della Società di trasformare una splendida Società come la Libertas in un brutto esempio di come si possa concepire lo sport giovanile sul modello Don Bosco.. no, non era l'unica via percorribile!!!
    E la risposta alle altre due domande temo che sia ancora più triste e disarmante : qualunque cosa si possa fare per rimediare a quella incrinatura metterebbe in discussione le decisioni della Società, pertanto la priorità è zero perché per la Società è un non problema...

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